Sintomi della mononucleosi: come si manifesta la malattia del bacio?
La mononucleosi è molto comune: pare che circa il 90% della popolazione la contragga entro l’età di 50 anni. Non sempre le persone sviluppano sintomi di questa infezione, e quindi molti sono inconsapevoli di esserne affetti. Colpisce soprattutto i giovani e gli adolescenti e produce immunità permanente nei confronti del virus.
La principale modalità di trasmissione è la saliva (per questo è detta malattia del bacio), l’infezione poi penetra nel corpo attraverso naso o bocca e causa la rapida moltiplicazione dei linfociti B, che producono anticorpi IGM per combattere il virus. In conseguenza dell’enorme quantità di linfociti, i linfonodi del collo, della gola e del naso si ingrossano causando male. Generalmente ingrossa anche la milza.Le manifestazioni della febbre ghiandolareI sintomi della mononucleosi si manifestano 4-6 settimane dopo l’infezione del virus, in modo graduale o improvviso e sono:
febbre e sudorazione
- mal di gola con difficoltà a deglutire e talvolta placche giallastre sulle tonsille
- faringite
- ingrossamento e dolore alle ghiandole linfatiche del collo, delle ascelle e del linguine
- cefalea
- stanchezza
- vomito
- inappetenza
- ingrossamento della milza
- perdita di peso
- Decorso della malattia del bacio
Il decorso della febbre ghiandolare è molto spesso asintomatico o simile a una faringite o influenza;questo periodo dura da 30 a 50 giorni, durante i quali il virus però entra in contatto con i tessuti orofaringei, si diffonde nei linfonodi della zona cervicale e poi passa nel sangue, portando alla comparsa della malattia. È a quel punto che iniziano tutti i disturbi sopra descritti, anche se solo l’ingrossamento dei linfonodi può far arrivare alla diagnosi sicura.
In alcuni casi i sintomi della mononucleosi scompaiono completamente nell’arco di un paio di settimane, mentre in altri rimane per settimane o mesi uno stato di stanchezza diffusa. La persistenza dei disturbi e dello stato di malessere deve suggerire un’immediata consultazione medica, soprattutto se le persone hanno un sistema immunitario debole a causa di farmaci o malattie come l’HIV/aids.
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